‹Collectanea› - di Rocco Solina: dicembre 2021

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno notte… (XIII:6-9)

▭ • B e l l o c c h i o (1 9 8 0) • S a l t o n e l v u o t o (s c e n e g g i a t u r a) •

6. PP di Marta bambina, su cui ricomincia la musica da carillon, e via via cresce.

7. PP del fratello pazzo, di fronte, mentre la mano di Marta gli sta accostando il cucchiaio della medicina.

8. PP di Marta bambina, ripresa come nell’inq. 6. La sua mano trema; il fratello si piega a farsi imboccare.

9. Piano ravvicinato dei due fratelli, lui seduto sul letto, lei di fronte in piedi: Marta si volta con la bottiglietta della medicina e torna al tavolino; poi esce.

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[] M. B e l l o c c h i o, ‹S a l t o n e l v u o t o›, U n i v. e c o n. F e l t r i n e l l i, 1 9 8 0.
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Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno notte… (XIII:4-5)

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4. PP di Marta bambina con il vassoio delle vivande e dei medicinali.

Fratello pazzo (f.c.): Chiudi, Marta. Chiudi!

La madre resta fuori e chiude la porta alle spalle di Marta che, seguita in panoramica, deposita il vassoio su un tavolino.

5. PP del fratello pazzo, di trequarti; si volta di fronte, come ispirato.

Fratello pazzo: Lucia, Lucia, sento tanta nostalgia. Tu sei figlia di buona famiglia. (gli luccicano gli occhi) Dal tuo petto bianco e vermiglio nascerà al più presto un figlio. (ride di un riso demente e commosso)

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno notte… (XIII:3)

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3. La piccola Marta, in camicia da notte, avanza nel corridoio, reggendo un pesante vassoio; è accompagnata dalla madre che le fa raccomandazioni, accarezzandole i lunghi capelli.

Madre: Adesso tu devi far finta di niente, mi raccomando Marta… guarda che prenda la medicina… guarda che la prenda, eh… (si interrompe la musica) … Mi raccomando, Marta, mi raccomando… Brava, brava… Mi raccomando…

Marta: Sì… sì…

La madre la bacia sui capelli; seguite in panoramica, giungono sulla soglia della camera del fratello pazzo; la panoramica scopre il fratello seduto sul letto, tra i veli della cortina del letto, aperti.

Fratello pazzo: Va via! Va via! Via! Via! Via!

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno notte… (XIII:2)

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2. Panoramica a seguire i tre bambini che entrano nel soggiorno.

Matteo: Ci siamo tutti?

Alessandro: No, no, manca Daniele, Daniele, Daniele! (corre verso il divano, seguito in panoramica) … Daniele, Daniele, sveglia, sveglia!

Di corsa raggiungono gli altri, seguiti in panoramica di ritorno, e in gruppo escono dalla stanza.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno notte… (XIII:1)

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1. Piano ravvicinato di Ponticelli, a letto, addormentato, ripreso come nella prima inquadratura della VII sequenza. C’è il più grande silenzio. La cortina delle lenzuola si agita; da sotto il letto esce un bambino. Seguito in panoramica, si dirige verso un armadio che apre. Ne escono altri bambini.

Bambino: Dai, andiamo.

Altro bambino: Andrea si è addormentato.

Il primo ne prende un altro in braccio, e tutti e tre si avviano fuori della camera; risuona la musica da carillon, come nella sequenza VII.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:21)

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21. Semitotale del pianerottolo tra la porta e l’ascensore aperto. Quasimodo e Sibilla vanno e vengono caricando sull’ascensore oggetti teatrali, cavalli di cartapesta, marionette; per ultimo esce il giudice con un fagotto azzurro che consegna a Sciabola.

Sciabola (agli amici): Prendi, prendi; (poi alludendo alla porta) … ho dovuto rompere i sigilli.

Ponticelli: Va be’… E dove posso trovarla? Se avessi bisogno…

Sciabola (chiudendo la porta dell’ascensore): Ho il telefono tagliato… mi può trovare in teatro. “La nave dei folli”. La trova sul giornale… (alludendo all’appartamento) … mi chiude la porta?

L’ascensore è chiuso dall’interno e scende. Ponticelli chiude la porta dell’appartamento e s’avvia per le scale.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:19-20)

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19. PP di Sciabola vicinissimo al giudice, continua l’inq. 17: Sciabola è pensieroso. Dopo una lunga pausa…

Sciabola: Eh… Ne riparleremo. (esce di campo)

20. Semitotale della camera nell’oscurità, ripresa come nell’inq. 10: Sciabola raccoglie alcuni oggetti, poi indica qualcosa sul fondo.

Sciabola: Le dispiace darmi ana mano?

Il giudice prende un fagotto e insieme si avviano.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:16-18)

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16. PP di Ponticelli; continua l’inq. 14.

Ponticelli: Ah… bene… (continuando il suo ragionamento) … fortunato lei perché c’è… c’è il dopo, eh? Ricordiamolo. Supponga che uno riesca, e che poi…

Sciabola (f.c.): Segua il suo intuito, faccia…

17. PP di Sciabola vicinissimo al giudice; continua l’inq. 15.

Sciabola: … faccia soltanto le cose che ha voglia di fare. Io faccio sempre così. (sorridono entrambi)

18. PP di Ponticelli, ripreso come nell’inq. 16.

Ponticelli (ridacchiando): Se avessi fatto tutto quello che volevo fare… i cimiteri scoppierebbero; non ci sarebbe il problema delle case ma quello delle tombe…

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:14-15)

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14. PP di Ponticelli, attento, ripreso come nell’inq. 12.

Ponticelli: Non prova… non ha nessun senso di colpa. Non si sente un po’ responsabile?

15. PP di Sciabola vicinissimo al giudice; continua l’inq. 13.

Sciabola: No, no.

Ponticelli: Neanche indirettamente?

Sciabola: No. Non ho nessun senso di colpa, davvero.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:11-13)

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11. PP di Sciabola: sorride ironico.

Sciabola: Vuol dire Nora Piatti con me…

12. PP di Ponticelli che avanza verso Sciabola, insinuante.

Ponticelli: Sì, sì, lei mi ha capito… Senta, sia sincero con me. Oggi sta peggio o meglio?

13. PP di Sciabola, vicinissimo al giudice.

Sciabola (sorridendo sconcertato): Rispetto a che cosa? (il giudice accenna con il capo alla finestra) Ah… No, no. Sono tranquillo.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:10)

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10. Semitotale della camera nell’oscurità; di scorcio in PP Sciabola, sul fondo, spalle alla finestra, il giudice.

Sciabola: Quella finestra l’attrae…

Ponticelli: Sì, sì. Mi attrae, certo. È un mio problema… perché ho sentito tanta gente dire: m’ammazzo, e non l’ha mai fatto… Anzi. Sono tutti vivi, o morti per cause naturali. Insomma, sento che… come se mi avessero un po’ imbrogliato, preso in giro… perché naturalmente uno comincia a sperarci, sa… ad accarezzare l’idea… ma la gente parla troppo; se parlasse meno e agisse di più…

Lentamente i due si avvicinano, verso il centro della stanza che è rimasta sempre al buio.

Ponticelli: Infatti, infatti… Bisogna agire, bisogna agire. Ecco: determinare il proprio destino… un po’ come ha fatto lei con Nora Piatti…

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:8b-9)

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La mdp carrella lentamente indietro precedendo il giudice che entra in un’altra stanza. Continua a avanzare e esce di campo; resta in campo Sciabola che segue il giudice, si volta un attimo verso i due amici e con un gesto della mano…

Sciabola: Lavorate, lavorate…

9. PP di Ponticelli, di spalle: è davanti alla finestra del suicidio di Nora Piatti. La apre e guarda giù sporgendosi, ma tenendosi saldamente al davanzale.

Sciabola (f.c.): L’attrae…

Ponticelli (sorpreso, si volta di scatto): Eh?

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:8a)

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In anticamera, accatastati in un angolo dentro dei lenzuoli, oggetti, biancheria, vestiario. I due giovani, Quasimodo e Sibilla, si sono affacciati in anticamera, e stanno fermi come se aspettassero degli ordini.

Sciabola (chiudendo l’uscio): Sono un po’ di effetti personali che… Questi sono due amici che mi hanno aiutato. (il giudice fa un vago cenno con il capo, Sciabola fa segno ai due giovani di andarsene)

Ponticelli: Era lei che suonava il piano?

Sciabola (sospettoso): Ah, sì.

Ponticelli (guardandosi attorno e procedendo nell’appartamento): Che bel silenzio… Non c’è mai silenzio nella mia vita. C’è sempre qualcuno nell’altra stanza che parla da solo, che piange, che ride, che si lamenta. Giorno e notte. Pazzi… pazzi che non sparano, non tirano pugni, non danno fastidio. Piangono solamente.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:8)

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8. Semitotale dell’ingresso al buio: c’è solo una pallida luce notturna che entra dalla finestra. Sciabola apre la porta. Nello spiraglio s’intravvede il giudice.

Ponticelli: Buonasera.

Sciabola: Ah, ah… buonasera… (apre del tutto la porta).

Ponticelli (quasi scusandosi): Non disturbo? (Sciabola accende la luce e si scosta) Grazie.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:5-7)

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5. Semitotale del corridoio dell’appartamento di Nora Piatti: un giovane indietreggia, un grosso fagotto in braccio, e scompare in una camera, lasciando scoprire sul fondo Sciabola al pianoforte. Una ragazza attraversa il corridoio; f.c. suona il campanello.

6. Piano ravvicinato di Sciabola al pianoforte, ripreso come nell’inq. 3; smette di suonare.

Sciabola: Spegni! (un giovane si butta sull’interruttore della luce che è vicino al piano)

7. Semitotale del corridoio dell’appartamento, ripreso come nell’inq. 5. Delle ombre si muovono al buio. Tramestio interno. Un oggetto cade per terra e si rompe; brusii incomprensibili. Sciabola ordina “Accendi, accendi”. Per un attimo torna la luce. Poi Sciabola si alza dal piano, spegne la luce e lentamente si avvia verso la porta d’ingresso.

Sciabola (rivolto agli altri): Raccogliete i soldi.

Salto nel vuoto • … Appartamento di Nora Piatti… Esterno-interno sera… (XII:1-4)

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1. È sera. PP di Ponticelli in un cortile. Alza la testa. Sente una musica lontana, inconfondibile; la riconosce tra i tanti rumori che vengono dagli appartamenti: una marcia vivace che, suonata al pianoforte, precedeva le telefonate registrate.

2. Dettaglio della finestra accostata da cui è saltata Nora Piatti: è inquadrata dal basso e con un taglio un po’ obliquo, come nell’inq. 1 della I sequenza.

3. Piano ravvicinato di Sciabola, di profilo: suona al pianoforte.

4. Piano americano di Ponticelli nel cortile: guarda in su; poi finge di cadere al suolo, in un punto in cui ci sono ancora i fiori. Poi si rialza, scuote le mani e, seguito in panoramica, entra nella casa.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:17)

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17. PP di Marta con accanto Anna, come nell’inq. 13.

Marta: Sei uno stronzo. (lunga pausa, poi si mette a ridacchiare e si copre la bocca col braccio ripiegato; anche Anna ride in maniera soffocata)

Ponticelli (di spalle): Allora non esisto proprio. Non conto niente.

Marta: Stronzo… Sei stronzo!

Ponticelli si allontana passando davanti alla mdp.

Ponticelli (f.c., accavallato alla sorella che ripete “stronzo”): Io non conto niente, e sono in casa mia.

Uscito il fratello, Marta si mette a ridere senza più ritegno, imitata da Anna. Poi le due donne si lasciano cadere sedute sul letto e si abbracciano: continuano a ridere di un riso liberatorio.

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Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:16)

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16. PP di Ponticelli, di profilo, sorpreso.

Marta (f.c.): Stronzo.

Ponticelli: Nessuno mi ubbidisce qui! Non conto niente. Come se non ci fossi. (pausa) Eh? (urlato)

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:15)

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15. PP di Marta con accanto Anna, come nell’inq. 13.

Marta: Non mi toccare, non mi toccare, non mi toccare.

Ponticelli (in campo, di spalle): … e calmati. Stai calma.

Marta: Stronzo. Sei stronzo.

Ponticelli (di spalle; rivolto a Anna): Ma cosa fa lei? (sulla sua voce si accavalla quella della sorella che ripete “sei stronzo”) Vada a raccogliere la roba. (silenzio)

Marta (sottovoce, come tra sé): Stronzo. (silenzio)

Ponticelli (di spalle): Anna, sembra che…

Marta (convinta, calma): Stronzo. (poi sorride e si morde il labbro inferiore) Stronzo.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:12-14)

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12. PP di Ponticelli, Anna e Marta. Lui si accosta, circospetto, alla sorella.

Ponticelli: Andiamo, su. Dai. Calma.

Marta: Non mi toccare!

13. PP di Marta con accanto Anna: si ripara con le braccia dal fratello che si accosta.

Marta (urla): Non mi devi toccare!

14. PP di Monticelli, Anna e Marta, come nell’inq. 12. Ponticelli fa un passo indietro.

Ponticelli: Calmati. Calmati, eh. Calmati. Vieni…

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:10-11)

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10. Piano ravvicinato di Ponticelli fuori, sul balcone; guarda in giù, poi rivolto verso l’interno.

Ponticelli: Anna, vada giù e raccolga tutto.

Torna all’interno della stanza e evita un colpo, ma non può scansare la bambola che la sorella gli ha scagliato sulla testa. Se la comprime con le mani.

Ponticelli: Vada a raccogliere tutto.

11. Semitotale della stanza, ripresa dal punto simmetricamente opposto rispetto all’inq. 7. Anna si frappone fra i due.

Anna: Se ne vada, giudice. Se ne vada.

Ponticelli (urlando): Vada subito a raccogliere tutta la roba! È un ordine!

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:9)

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9. Semitotale della stanza, ripresa come nell’inq. 7. Marta si infila le ciabatte; in una mano tiene una bambola, l’altra è puntata contro il giudice.

Marta: Ma lui chi è? Ma come ti permetti… (fa il gesto di colpirlo con la bambola). Va fuori di qui. Questa è camera mia.

Ponticelli: No. Buona! No, no. Stai buona! (proteggendosi con le braccia alzate va verso la porta-finestra, mentre Marta continua a roteare la bambola come un’arma) Anna, Anna.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:6-8)

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6. PP di Anna di profilo: osserva preoccupata, mordendosi le dita.

Anna: Attenta, ci sono dei vetri.

7. Semitotale, leggermente dall’alto, della stanza in completo disordine.

Anna: Si metta le ciabatte…

Marta con un singulto scaglia un’altra bambola sul letto.

8. PP di Anna, di profilo, come nell’inq. 6: arretra, si frega le mani impacciata.

Anna: Si può far male.

Dietro di lei, si apre la porta e compare Ponticelli.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno-esterno giorno… (XI:1-5)

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1. Piano ravvicinato di Ponticelli chino sul suo letto, mentre sfoglia nella penombra l’album di Topolino. Un tonfo sordo gli fa alzare la testa.

2. PP di Ponticelli che ascolta e non si muove. Rumori confusi.

3. PP di Marta di spalle, controluce: scaraventa qualcosa fuori dalla finestra spalancata; la mdp in panoramica segue i suoi movimenti.

4. Semitotale dall’alto: sul cemento del cortile varie annate di fumetti, bambole e bambolotti, lenzuola bagnate, i pantaloni del suo pigiama. In mezzo, Giorgio guarda in alto e grida “A matta!”, e scappa di nuovo. Piovono altre cose.

5. PP di Marta, ripresa di spalle di fronte alla finestra, come nell’inq. 3: lancia un’altra bambola.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno giorno… (X:6-7)

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6. Piano ravvicinato dei due fratelli, uno di fronte all’altro, il giudice con in mano l’album, Marta una camicetta; stanno distanti, in mezzo alla stanza.

Marta (nervosa e quasi piangente): Controllati tu! È tutta la vita che mi controllo, io.

Ponticelli (preso di contropiede): Perché, io non mi controllo?

7. PP di Ponticelli, come nell’inq. 5; la voce gli si strozza in gola, trema.

Ponticelli: Non sei giusta… (lunga pausa) Ma che cosa ti ho fatto? …

Resta per qualche attimo in silenzio a fissarla. Improvvisamente, va alla porta-finestra, scosta la tenda, la riapre con un colpo secco, e esce infuriato.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno giorno… (X:4-5)

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4. PP di Ponticelli.

Ponticelli: Anna, chiuda le finestre!

Ponticelli si volta verso la porta della camera di Marta e la spalanca bruscamente. Irrompe nella stanza, seguito dalla mdp; va alla porta-finestra che chiude violentemente; dà uno strattone alle tende. Marta arretra, impaurita.

Ponticelli: Eh, no… eh no. Così non si può andare avanti… Ma scherziamo? Non è possibile.

Soffia furioso, con in mano l’album. Glielo mostra.

Ponticelli: … queste annate di Topolino non devi darle a nessuno!

5. PP di Ponticelli infuriato.

Ponticelli (urlando): A nessuno! E tu le dai a un bambino di cinque anni! (pausa) … e poi tu ti devi controllare!

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno giorno… (X:…2a-3)

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Marta (f.c., continua): [⇐] … non mi è mancato niente… niente… niente… (pausa; il giudice prende da una specchiera colma di ceramiche un paio di forbici con cui gioca, facendole schioccare quasi al ritmo delle parole della sorella) Tanto sono pazza, io non ho niente da perdere. Sono pazza. Lo dicono tutti che sono pazza. (la mdp carrella avanti sul giudice che gioca con le forbici come tagliando a vuoto) Telefono a Pertini, bevo la candeggina… Faccio i nomi… faccio i nomi… stt stt stt stt stt… bocca mia taci, bocca mia taci! Silenzio… silenzio… silenzio… una bella… silenzio (pausa) … oh, ah, dici le parolacce, tanto sono pazza, io dico le parolacce, io dico le parolacce… anche i bambini dicono le parolacce… (il giudice si accosta di nuovo alla porta chiusa, seguito in panoramica: gioca con le forbici) Tutti bestemmiano, ma io non devo bestemmiare. Nessuno fa la comunione e io devo farla per tutti. Chi l’ha detto? Chi l’ha ordinato? … Dio vi stramaledica. Dio vi stramaledica… Maledetti! (il giudice, spaventato, scappa verso il fondo del corridoio, quasi inseguito dalla mdp, poi si ferma e accenna a tornare sui suoi passi)

3. PP di Anna che ascolta, preoccupata.

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno giorno… (X:2…)

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2. Ponticelli, in PP, con la banana in mano, è passato nel corridoio in penombra. Si avvicina alla porta chiusa della camera di Marta. Origlia. Continua a mangiare la banana. Si concentra a ascoltare Marta parlare da sola. È un brontolare assai sconnesso, rotto da esclamazioni a voce alta, insulti ripetuti e ripetuti, risate che seguono a lamenti. Ponticelli va su e giù per il corridoio, ora appresso ora lontano dalla mdp.

Marta (f.c., tra sospiri): … per diana, per bacco, per dinci, per bacco, per bacco… (Ponticelli si accosta alla porta chiusa) … diamine, per bacco, per baccolo, bacco bislacco, poffarbacco, caspita, caspitina, perdindirindina, santa peppina, santa pace, santa ubbidienza, santa pazienza, santa liquerizia, santa cunegonda… stt… stt… vi mando tutti in galera… stt… stt… tutti alleati (Ponticelli si volta e getta la buccia della banana) … confabulano… no, no… le cognate… vi denuncio e poi m’ammazzo, ma prima vi denuncio… Sì, sì (Ponticelli in punta di piedi si dirige verso il fondo del corridoio, raccoglie la buccia e la ripone in un posacenere) … mia figlia resta in casa, mia figlia resta in casa… no, non mi è mancato niente, non mi è mancato niente… mia figlia resta in casa (Ponticelli si rialza e, le mani in tasca, torna verso l’inizio del corridoio e la camera di Marta) [⇒]

Salto nel vuoto • Casa Ponticelli… Interno giorno… (X:1)

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1. Semitotale della cucina da cui si intravvede Anna, oltre una porta a vetri aperta, al tavolo da stiro. Sulla sinistra, di scorcio, una parte della sala da pranzo, dove fa la sua comparsa Ponticelli. La tavola non è apparecchiata e il giudice passa in cucina, ripreso di spalle.

Ponticelli: Mia sorella non ha pranzato?

Anna: No.

Ponticelli: E non ha preparato niente?

Anna: No… ho preparato qualcosa io.

Ponticelli: Anche per me?

Anna: No, per sua sorella.

Ponticelli: A me niente? Allora sono proprio… Che sono? Meno di zero. Io proprio non conto nulla. (prende da un cesto di frutta una banana)

Anna: Ma è lei che si fida soltanto di sua sorella; se vuole, posso preparare qualcosa.

Ponticelli: Eh, sì, prepari qualcosa. Vedrete… vedrete… (se ne va, uscendo di campo)

Salto nel vuoto • Androne di Casa Ponticelli. Interno giorno… (IX:2)

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2. PP dall’alto di Giorgio che contende con tutte le sue forze il volume al giudice.

Giorgio: No. No.

Ponticelli: Immediatamente! Non farmelo ripetere!

Salto nel vuoto • Androne di Casa Ponticelli. Interno giorno… (IX:1)

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1. Totale dell’androne di un palazzo tutto colonne e marmi. Sui primi scalini, Giorgio, seduto, legge un album. Ponticelli lo attraversa, a passi lenti, misurati. Sottobraccio una cartella e una scatola di cioccolatini. Si china su Giorgio, s’accorge dell’album e cerca di strapparglielo.

Ponticelli: Dove l’hai preso?

Giorgio: Me l’ha dato mamma.

Ponticelli: Dammelo.

Giorgio: No.

Ponticelli: Su, dammelo.

Giorgio: No.

Ponticelli: Guarda. Ti do dei cioccolatini. Su.

Giorgio: No. Via!

Ponticelli: Dammi il libro!

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:16-17)

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16. PP di Ponticelli, come nell’inq. 5.

Ponticelli: … perché si può facilmente essere incriminati per istigazione al suicidio… eh?

17. Sciabola in PP, continua l’inq. 15.

Sciabola: Ma lei sospetta?

Ponticelli (f.c.): Io non sospetto. Io sono sicuro.

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:14-15)

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14. Semitotale dell’ufficio, come nell’inq. 3: i due uomini l’uno di fronte all’altro.

Sciabola: … ma in cambio le ho dato delle alte percentuali sugli incassi dei miei spettacoli. Beh, insomma… Se poi la gente non viene a teatro, non è colpa mia.

Ponticelli: Comunque…

15. PP di Sciabola, come nell’inq. 2.

Sciabola: Comunque, lo usa spesso…

Ponticelli (f.c.): Sì. Lo uso spesso, sì… (Sciabola sorride) … comunque… quando si telefona bisogna star più attenti…

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:12-13)

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12. Semitotale dell’ufficio di Ponticelli, come nell’inq. 3; i due sono seduti ai due lati della scrivania. Sciabola si dondola sulla sedia e dà un fragoroso calcio alla scrivania di cui fa aprire il cassetto dalla parte del giudice.

Sciabola: Chiedo scusa. (allontana un po’ la sedia)

13. Dettaglio delle mani del giudice che richiudono il cassetto; panoramica verticale a inquadrare il volto di Ponticelli, atteggiato a un sorrisetto un po’ irritato.

Ponticelli (inspirando profondamente): Bene… Comunque… Il fratello della Piatti ha fatto delle insinuazioni, abbastanza gravi.

Sciabola (f.c., deciso): Peggio per lui.

Ponticelli: L’accusa di averla imbrogliata, di averla derubata…

Sciabola (f.c.): Giudice, Nora Piatti mi ha prestato dei soldi…

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:9-11)

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9. PP di Ponticelli, continua l’inq. 7.

Ponticelli (sorridendo): Non se la prenda a male. Ma qual è la sua vita?

10. Sciabola in PP, continua l’inq. 8.

Sciabola: Il contrario della sua.

11. PP di Ponticelli, continua l’inq. 9; sorride, un po’ a disagio, non riesce a guardare negli occhi Sciabola.

Ponticelli: Ah, sì. Questo è sicuro. Sì, Sì. Certo. (assorto) Solo che… per vivere bisognerebbe… non avere legami, essere liberi, o avere la fortuna che le persone che ci tengono legati siano così sensibili o generose e veramente così altruiste (pausa) … da togliersi proprio di mezzo, naturalmente di loro iniziativa, si capisce.

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:8)

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8. Sciabola in PP, continua l’inq. 6.

Sciabola: Non c’è bisogno di utilizzare sempre tutto quello che si fa. Si può… Può diventare uno spettacolo, può diventare niente…

Ponticelli (f.c., un po’ timoroso): … allora si potrebbe dire più genericamente che lei in qualche modo è un uomo di teatro…

Sciabola (deciso): No. Mi servo del teatro. I miei spettacoli sono… (lunga pausa, riflettendo) Non li viene a vedere nessuno.

Ponticelli (f.c.): Lavora per la posterità.

Sciabola: No, me ne frego. Faccio la mia vita; non ho scelta…

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:7)

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7. PP di Ponticelli, continua l’inq. 5; attento, il mento appoggiato sulle mani intrecciate.

Sciabola (f.c.): … i violenti sciacquoni dei cessi nel cuor della notte… le spinte disperate degli stitici…

Ponticelli: Come le utilizza tutte queste sue esperienze?

Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:6)

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6. Sciabola in PP; continua l’inq. 4.

Sciabola: … ma non per un reale interesse o per sensibilità sociale, lo devono sapere e basta… se no, non son contenti.

Ponticelli (f.c., scandendo le parole): Ma, realmente che fa? Se è lecito…

Sciabola (dopo una pausa e con un sorrisetto): Realmente? Osservo. Registro. Lavoro sui rumori di fondo… Ascolto le comunicazioni che ci vengono dalle pareti, i passi di chi ci cammina sulla testa, gli spasimi degli amanti…

Ponticelli (f.c.): Interessante…

Sciabola (assorto, come monologando): … c’è gente che sposta in continuazione mobili. L’ha notato?

Ponticelli (f.c.): È vero.

Sciabola: … e poi i cessi…