Salto nel vuoto • Palazzo di giustizia… Interno giorno… (VIII:1)

  •  B e l l o c c h i o  (1 9 8 0)  •  S a l t o  n e l  v u o t o  (s c e n e g g i a t u r a)  •

1. Ponticelli incede quasi come un sacerdote, lo sguardo severo, però la toga aperta, attraverso un oscuro e interminabile corridoio del palazzo di giustizia. Risponde appena ai saluti riverenti. È preceduto dalla mdp che arretra in carrello; è sempre in piano americano. Da un corridoio laterale sbuca, a un certo momento, alle sue spalle un giovane, Giovanni Sciabola, che non visto lo segue tenendosi qualche passo indietro e imitandone l’incedere.

Senza fermarsi, Ponticelli stringe la mano a un avvocato che lo saluta: “Ueh, carissimo!”, e Sciabola lo imita “Carissimo!” Poco oltre, nel corridoio fiancheggiato da scaffali colmi di libri e schedari:
Altro avvocatoCaro Ponticelli, ti volevo ricordare quella pratica di un mese fa… non so se ricordi…
PonticelliPiù tardi, più tardi…
SciabolaPiù tardi, più tardi…

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K E Y W O R D S
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[]  M.  B e l l o c c h i o,  ‹S a l t o  n e l  v u o t o›,  U n i v.  e c o n.  F e l t r i n e l l i,  1 9 8 0.
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