1. Ponticelli incede quasi come un sacerdote, lo sguardo severo, però la toga aperta, attraverso un oscuro e interminabile corridoio del palazzo di giustizia. Risponde appena ai saluti riverenti. È preceduto dalla mdp che arretra in carrello; è sempre in piano americano. Da un corridoio laterale sbuca, a un certo momento, alle sue spalle un giovane, Giovanni Sciabola, che non visto lo segue tenendosi qualche passo indietro e imitandone l’incedere.
Senza fermarsi, Ponticelli stringe la mano a un avvocato che lo saluta: “Ueh, carissimo!”, e Sciabola lo imita “Carissimo!” Poco oltre, nel corridoio fiancheggiato da scaffali colmi di libri e schedari:
- Altro avvocato: Caro Ponticelli, ti volevo ricordare quella pratica di un mese fa… non so se ricordi…
- Ponticelli: Più tardi, più tardi…
- Sciabola: Più tardi, più tardi…
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K E Y W O R D S
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[] M. B e l l o c c h i o, ‹S a l t o n e l v u o t o›, U n i v. e c o n. F e l t r i n e l l i, 1 9 8 0.
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