Un ‹grafema› è invece l’unità grafica minima di un sistema di scrittura (“indivisibile”) e può rappresentare diverse cose. Può indicare, come nel sistema di scrittura latina (che comprende anche il nostro), un ‹fonema› ovvero l’unità sonora minima che in una lingua parlata che può produrre variazioni di significato: le 𝑒 di pèsca – il frutto – e di pésca – l’attività sportiva – in italiano sono fonemi diversi, ma in altre lingue potrebbero non esserlo (ma come avrete notato usiamo lo stesso grafema per indicarle). Il ‹grafema› però può rappresentare anche una sillaba o, ancora, un ‹morfema›. Un morfema è una particella linguistica che rappresenta per esempio un gruppo di parole: in ‹scriv-ere›, ‹scriv-evo›, ‹scriv-ente›, quel ‹scriv› è un morfema unico, mentre ‹ere›, ‹evo›, ed ‹ente› sono altri tre morfemi appartenenti ad altri gruppi che portano un significato comune. Per complicare ulteriormente le cose, esiste anche il concetto di ‹grafo›, strettamente collegato a quello di grafema: se la “b” in generale è un grafema, quando la scriviamo maiuscola, minuscola, corsiva, con caratteri diversi, stiamo usando grafi diversi.
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K E Y W O R D S
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