La pietra è finita così nel laboratorio di d’Errico, che è anche direttore di ricerca al Cnrs. “L’abbiamo sottoposta a ogni tipo di analisi, per capire l’origine di quelle linee”. Spettroscopia Raman, microscopia elettronica a scansione accoppiata, microscopia confocale hanno escluso che quelle venature rosse fossero di origine naturale. L’archeologo ha pensato poi di simulare il gesto dell’antico pittore. “Ho seguito due strade. Ho provato a macinare della polvere d’ocra, scioglierla in acqua a varie concentrazioni e applicarla con una sorta di pennello: un bastoncino battuto a un’estremità con un sasso. In alternativa ho usato una pietra di ocra appuntita. La seconda tecnica combaciava con il disegno originale. Segno che il nostro lontano antenato aveva usato una sorta di matita per tracciare le linee. La punta, piuttosto dura, ha lasciato un segno regolare largo 1,3 millimetri”.
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K E Y W O R D S
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