A maggior ragione ciò si vede nel regno animale e in quello degli uomini. Ho sentito l’altra sera il nostro telepredicatore nazionale esaltare l’innocenza dei bambini, il loro candore, la loro innata bontà. L’età dell’oro insomma. Ma è falso. È un falso luogo comune. Il bambino è certamente innocente, ha mangiato soltanto i frutti dell’albero della vita e non ancora quelli della conoscenza. Né sa che cosa sia il peccato. Ma la bontà dei bambini non esiste. La predominante necessità d’ogni bambino è quella di conquistare il suo territorio, attirare su di sé l’attenzione di tutti, vincere tutte le gare, appropriarsi di tutto ciò che desidera. Togliendolo agli altri. Vincendo sugli altri. Sottomettendo gli altri.
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K E Y W O R D S
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