L’analisi statistica delle scene naturali, spiega Hodgson, rivela infatti gli elementi visivi più frequenti sono le linee verticali e orizzontali (questo è dovuto chiaramente a vincoli fisici che plasmano la forma del mondo, primo fra tutti la forza di gravità) e non stupisce dunque che i nostri occhi siano macchine efficientissime nel rilevarle. La scoperta dell’esistenza di neuroni “detettori di bordi orientati” nel sistema visivo è parte fondante della storia delle neuroscienze: David Hubel e Torsten Wiesel negli anni Cinquanta del secolo scorso scoprirono queste cellule nel cervello dei gatti (e per questo vinsero un premio Nobel negli anni Ottanta). Notarono infatti che alcuni neuroni nella corteccia visiva primaria iniziavano a sparare intense raffiche di potenziali elettrici solo quando nel loro campo sensoriale cadeva un bordo orientato nella maniera a loro congeniale, mentre rimanevano silenti per altri orientamenti.
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K E Y W O R D S
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