Per Hannah Arendt è la rinascita dell’amore. Il nuovo incontro, nel ’50, la sublima: «Quella sera e la mattina successiva — confida — sono la conferma di tutta una vita, una conferma inaspettata». Ma Elzbieta Ettinger non dubita che Martin sia mosso da altre considerazioni: «Ha bisogno di un ambasciatore, e Hannah è la più adatta… è un’ebrea famosa, e il suo appoggio lo può scagionare dall’accusa di antisemitismo». Presto Heidegger pone alcune condizioni: Hannah deve diventare amica della moglie, e gli incontri, solo più platonici, devono avvenire a tre. La Arendt non si rassegna: difendendo l’ex amante, ne responsabilizza la consorte. È stata lei a spingerlo al nazismo, Heidegger «ha rimediato al proprio errore più in fretta persino di chi lo ha condannato».
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K E Y W O R D S
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