Una sola creatura possiede armi che non sono cresciute sul suo corpo, che non rientrano nella struttura funzionale dei suoi comportamenti innati, e il cui uso non è regolato da una corrispondente forza di inibizione: questa creatura è l’uomo. Le armi dell’uomo divengono sempre più micidiali, e la loro potenza si è moltiplicata paurosamente nel corso di pochi decenni. Invece perché si sviluppino impulsi e inibizioni innati, così come si sviluppa un organo corporeo, occorrono lassi di tempo che rientrano in un ordine di grandezza familiare ai geologi e agli astronomi, non certo agli storici. Le nostre armi noi non le abbiamo ricevute dalla natura, le abbiamo liberamente create. E che cosa ci sarà più facile, la creazione di nuove armi o quella di un senso di responsabilità, di un sistema di inibizioni, senza i quali la nostra razza può perire ad opera di ciò che essa stessa ha creato? Ma anche queste inibizioni dobbiamo crearcele liberamente, poiché sui nostri istinti non possiamo proprio contare.
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K E Y W O R D S
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[] K. L o r e n z, ‹L’ a n e l l o d i R e S a l o m o n e› (1 9 4 9), A d e l p h i, 2 0 0 6²².
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