Quando le cornacchie si posavano, Cioc si comportava in modo assai curioso: nel momento in cui gli uccelli smettevano di volare e cessava la magica attrazione del battito di quelle ali nere, Cioc si sentiva subito sola e incominciava a invocarmi con quel singolare verso delle piccole taccole che hanno smarrito i genitori. Appena udiva il mio grido di risposta si precipitava verso di me con tale impeto che spesso trascinava con sé anche le cornacchie e arrivava alla testa di tutto lo stormo. In questi casi io dovevo farmi notare dagli uccelli fin da lontano, altrimenti insorgeva un’altra complicazione: all’inizio, prima che mi rendessi conto di questo pericolo, le cornacchie mi arrivavano molto vicino senza avermi notato, e quando finalmente si accorgevano della mia presenza restavano talmente terrorizzate che guizzavano subito via, prese dal panico; e Cioc, anch’essa contagiata dal terrore generale, veniva trascinata nuovamente lontano.
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K E Y W O R D S
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[] K. L o r e n z, ‹L’ a n e l l o d i R e S a l o m o n e› (1 9 4 9), A d e l p h i, 2 0 0 6²².
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