Originariamente questa reazione serviva senza dubbio a proteggere i compagni dall’aggressione di un predatore, salvandoli se possibile, o per lo meno rendendo al nemico talmente difficile la conquista della preda, da fargli passare per sempre la voglia di dar la caccia alle taccole. E anche se avesse avuto come unico effetto quello di indurre l’astore a preferire alle taccole altri uccelli che non gli rendessero così difficile e sgradevole la caccia, per le taccole questa reazione avrà avuto pur sempre un gran valore ai fini della sopravvivenza della specie. Una simile reazione è presente nella sua funzione originaria anche in altri corvidi non gregari, come le gazze, le cornacchie e i corvi imperiali e anche in piccoli uccelli.
Con l’evolversi della vita sociale nei corvidi, e soprattutto nelle taccole, la reazione di difesa dei compagni venne ad assumere anche un altro significato ancor più importante, quello di insegnare ai piccoli ancora inesperti quali animali siano da temere come rapaci: si tratta qui della trasmissione di una vera conoscenza, cioè di un sapere acquisito, non di un correlativo istintuale di quel sapere!
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K E Y W O R D S
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[] K. L o r e n z, ‹L’ a n e l l o d i R e S a l o m o n e› (1 9 4 9), A d e l p h i, 2 0 0 6²².
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