Homo sapiens… • 11.1. L’intuizione dei lillipuziani (6-7)

▢  •  P i e v a n i  (2 0 1 8)  •  11.1.  L’ i n t u i z i o n e  d e i  l i l l i p u z i a n i  •

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Alla fine del Settecento, studiando proprio gli scheletri di alcuni grandi mammiferi estintisi nelle Americhe come il ‹megatherium›, il paleontologo francese Georges Cuvier interpretò le estinzioni come grandi catastrofi di origine divina che conducono alla scomparsa (per diluvio) di moltissime specie in poco tempo.

L’interpretazione darwiniana delle estinzioni, al contrario, non si discostava molto dal gradualismo del maestro di Darwin, Charles Lyell: era ammessa la possibilità di estinzioni su vasta scala, ma la loro dinamica era ricondotta a quella di un normale meccanismo selettivo. Non si trattava di eventi “singolari”, ma di accelerazioni dovute alle variazioni della pressione selettiva. In caso contrario, si sarebbe invocata l’inaffidabilità dei dati paleontologici. Quanto all’estinzione come fenomeno generale Darwin, opponendosi fermamente alla teoria catastrofista di Cuvier, ritenne che essa fosse ancor più lenta e graduale della divergenza di una specie nuova. La causa dell’estinzione doveva essere la sconfitta nella competizione per le risorse: una specie scalza l’altra nella lotta per la sopravvivenza.

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K E Y W O R D S
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[]  T.  P i e v a n i,  ‹H o m o  s a p i e n s  e  a l t r e  c a t a s t o f i›,  M e l t e m i,  2 0 1 8³  (r i v.).
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