L’iridio è un metallo pesante, raro e poco reattivo, del gruppo del platino, che non è presente nelle rocce autoctone della crosta terrestre. Può depositarsi in superficie solo attraverso l’impatto di corpi extraterrestri o attraverso violente eruzioni vulcaniche che espellono rocce fuse e polverizzate provenienti dagli strati profondi del mantello terrestre. Gli Alvarez nel 1979 fecero una scoperta interessante. La quantità di iridio depositatosi nelle rocce della fine del Cretaceo era di molte tacche al di sopra del livello normale, a concentrazioni inspiegabili sulla base delle valutazioni statistiche normali di impatti di meteoriti sulla Terra o di eruzioni vulcaniche concomitanti. Secondo gli accurati rilevamenti geochimici svolti in collaborazione con Frank Asaro e Helen Michael, gli altri metalli misurati in zone diverse della superficie terrestre presentavano invece un comportamento normale. L’iridio, trovato originariamente in una località dell’Italia centrale e in Danimarca, fu poi rinvenuto, nelle medesime quantità e agli stessi livelli stratigrafici (corrispondenti a 65 milioni di anni fa), in rocce del Nord America e dell’Atlantico.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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