Il modello delle estinzioni di massa appare in tutta la sua paradossale attualità, quindi, se rovesciamo la prospettiva di osservazione. Anche volendo escludere per il momento l’eventualità funesta di un olocausto nucleare o di una guerra batteriologica, dal punto di vista di tutte le altre specie che vivono oggi sulla Terra ‹Homo sapiens› è ‹già› l’incarnazione di un’estinzione di massa. È come la cometa per i lillipuziani, come il cielo minaccioso per gli irriducibili Galli. I tassi di estinzione registrati dopo la rivoluzione agricola e la rivoluzione tecnologica umane, anche usando le stime più prudenti, si avvicinano a quelli tipici dei periodi di estinzione in massa. Anche in questo caso le vittime non hanno alcuna responsabilità, e in più c’è una grossa differenza: il fattore che ha scatenato l’estinzione non è propriamente casuale, è (o dovrebbe essere) “intelligente”. Siamo noi.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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