Il cammino… • 5.3. Le glaciazioni (5)

▭  •  T a t t e r s a l l  (1 9 9 8)  •  5.  D i v e n t a r e  u o m i n i  •

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Ma questa non è che una parte del quadro generale. Di certo, quando il mondo si raffreddò e le calotte polari si espansero, le zone di vegetazione si spostarono verso sud (nell’emisfero boreale) e verso quote più basse, mentre ai poli la coltre di ghiaccio si estendeva inesorabilmente rendendo inabitabili aree in cui fino ad allora l’uomo era vissuto senza difficoltà. I branchi di erbivori dai quali le popolazioni umane dipendevano si spostarono seguendo la vegetazione, e talvolta i loro habitat preferenziali scomparvero o si ridussero drasticamente fino al ritorno di condizioni climatiche migliori. Ma nei periodi più freddi e nelle zone più settentrionali il ghiaccio coprì le vie di comunicazione fra aree praticate dall’uomo e in precedenza disponibili, impedendogli di accedervi. Tuttavia il fenomeno più imponente fu l’aumento dello spessore dei ghiacci, che cambiò radicalmente la geografia mondiale. Il loro accrescimento, infatti, catturò l’acqua che altrimenti sarebbe tornata agli oceani e di conseguenza il livello dei mari si abbassò di 90 metri o ancor più. Lungo i margini continentali emersero istmi che unirono le isole alla terraferma; quando il clima diventò più clemente avvenne l’opposto.

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K E Y W O R D S
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[]  I.  T a t t e r s a l l,  ‹I l  c a m m i n o  d e l l’ u o m o›,  B o l l a t i  B o r i n g h i e r i,  2 0 1 1.
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