Stampa (5/6/2012) • Faye, Heidegger… (8)

  •  V a t t i m o  (2 0 1 2)  •  F a y e,  H e i d e g g e r  n o n  e r a  r a z z i s t a  •

È più ragionevole ritenere che Heidegger non pensò mai di potersi mettere dal punto di vista della verità assoluta: né quando scelse Hitler, né dopo, come avrebbe dovuto fare un filosofo disciplinatamente «democratico» e atlantico. Per lui il pensiero doveva rispondere a una chiamata non eterna come la metafisica, ma «storica», che, almeno dopo ‹Essere e tempo›, non gli parve più separabile da un impegno concretamente politico. Che egli credette di dover assumere appoggiando Hitler. Un errore che non pensò mai di poter condannare in nome della verità assoluta, ma che lo tenne lontano dalla politica per tutto il resto della sua carriera. E che forse gli ispirò l’amara considerazione: Wer gross denkt, muss gross irren: chi pensa in grande, deve per forza anche errare in grande.

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K E Y W O R D S
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