Pandora, 2021·04·03 • Il sacro, la morte e la storia… (11)

  •  I a c a r e l l a  (2 0 2 1)  •  … t r a  E l i a d e  e  d e  M a r t i n o  •

Dopo la fine della guerra, Eliade dovrà faticare non poco per far “dimenticare” questo passato ma, come visto, il suo seguito di studioso fu infine estremamente ampio. Quello che appare non questionabile è, però, che anche in questa seconda fase della sua vita Eliade resterà profondamente legato alle sue convinzioni giovanili. Le traslerà, certo, su un piano altro, in apparenza puramente accademico. Ma l’«avversione […] per la storia, considerata come una dimensione inessenziale» [19], e il tentativo di porre il sacro come apriori umano resteranno delle costanti del suo pensiero. Il suo antistoricismo militante prende la forma di un pessimismo «“esistenziale”» che si «sostanzia nella “nostalgia” del tempo perduto delle origini, nel dolore del ritorno che non ritorna elevato a categoria dello spirito, nell’anelito verso una irraggiungibile condizione aurorale impregnata di quella sacralità» ormai irrintracciabile nel mondo moderno [20]. Non una semplice storia delle religioni in ottica comparativa, dunque, ma un preciso progetto culturale e politico. Come ebbe a dire Pettazzoni in un appunto: «Eliade è un cripto-teologo cristiano (ortodosso)», «le sue teofanie implicano un destino trascendente che si rivela» [21]. Non stupisce che, essendosi nutriti di un tale antistoricismo, veicolato anche da altri autori, i giovani ‹hippyes› [sic!] americani abbiano rinunciato a qualsiasi ipotesi di un’azione realmente trasformativa sul reale, limitandosi all’adozione di nuovi vangeli antimoderni (vedi le prospettive sciamaniche di personaggi come Michael Harner e Carlos Castaneda) [22].

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NOTE
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[19]. M. Carloni, “L’archivista del sacro”, in E. Cioran, M. Eliade, ‹Una segreta complicità›, cit., p. 289.

[20]. A. Testa, “Estasi e crisi. Note su sciamanesimo e pessimismo storico in Eliade, de Martino e Lévi-Strauss”, in L. Arcari, A. Saggioro, ‹Sciamanesimo e sciamanesimi. Un problema storiografico›, Edizioni Nuova Cultura, Roma 2015, p. 109.

[21]. Cit. in: L. Arcari, “‹Chamanisme› di Mircea Eliade alla prova della comparazione. L’assenza del profetismo ebraico antico”, in L. Arcari, A. Saggioro, ‹Sciamanesimo e sciamanesimi›, cit., p. 81.

[22]. Vedi, ancora: S. Botta, ‹Dagli sciamani allo sciamanesimo›, cit., pp. 119-135.

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