Due romeni della «giovane generazione», gettati dalla sorte in Occidente, elaborano simultaneamente, l’uno, la più precisa autopsia del cristianesimo, e l’altro, il tentativo più disperato di riattualizzarlo attraverso la «storia comparata delle religioni». Forse sarà così che entreremo tutt’e due nella Storia della Chiesa! [4]
Con questa lettera, che Eliade scrive a Cioran il 19 maggio del 1969, possiamo cominciare a ragionare sul percorso intellettuale dello studioso romeno. In poche righe, egli dà il senso della sua intera opera intellettuale: la riattualizzazione della teologia cristiana, attraverso il recupero delle disperse e variegate «sopravvivenze di “religiosità cosmica”» [5] (‹in primis›, lo yoga e lo sciamanesimo).
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NOTE
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[3]. E. Cioran, M. Eliade, ‹Una segreta complicità. Lettere 1933-1983›, Adelphi, Milano 2019.
[4]. Ivi, p. 131.
[5]. P. Angelini, ‹L’uomo sul tetto›, cit., p. 102.
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