Lei è una dei 150-200 protagonisti dell’incontro-confessione che si tiene il giovedì nell’Istituto di psichiatria dell’Università, al 47 di viale di Villa Massimo al Nomentano. E altrettanti ne intervengono a quello del martedì, che ha aperto un anno e mezzo fa la strada. Giovani, ma anche meno giovani. Ragazzi, ma anche tante ragazze. Studenti, forse di liceo forse universitari, ma anche gente che lavora. Massimo è Massimo Fagioli, uno psichiatra approdato dopo esperienze varie alla psicanalisi ufficiale e successivamente allontanatosene. I due seminari, a cui si può liberamente partecipare, testimoniano un insolito tentativo di analisi collettiva, la capacità liberatoria di raccontarsi in pubblico cercando il significato di sogni che sono spesso incubi lunghi e sofferti.
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K E Y W O R D S
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