Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno notte (XXXIb:2)

  •  B e l l o c c h i o  (1 9 8 0)  •  S a l t o  n e l  v u o t o  (s c e n e g g i a t u r a)  •

2. Entrano in uno stanzino, sempre al buio (una luce molto tenue sembra entrare da una finestra piuttosto alta, come un lucernaio), sono inquadrati di spalle, dalla porta.
PonticelliMettiti lì! (armeggia con qc che non si vede, a sx; giungono voci confuse dall’esterno)
Al buio, sulla dx, sembra esserci un letto, di cui si intravede il guanciale. La giovane depone la borsetta sulla coperta e inizia a spogliarsi, mentre Ponticelli si siede (su una sedia o uno sgabello che non si vede) a sx (appoggiando la schiena contro un ripiano, forse un tavolo, coperto da un panno), e la osserva. La giovane si sfila dapprima i pantaloni lunghi, lasciandoli – parrebbe – sul ripiano di un mobile posto sotto la finestra, poi si inginocchia sul letto e si sfila la camicia verso l’alto, rimanendo nuda (ma con le scarpe ai piedi, e si tiene la camicia sul grembo); in sottofondo, alcune note di un oboe o di un clarino; lei si siede con le gambe piegate di lato, verso la mdp, e si appoggia con una spalla alla parete di fondo.
Ponticelli (calmo, in tono comprensivo):  Sei malata? (lei lo guarda, interdetta) Rispondi!
ProstitutaNon si può accendere un po’?
PonticelliAccendere perché?
ProstitutaNon si vede niente… (o Non ci vedo niente…)
PonticelliNon c’è niente, da vedere. (lei prende la borsetta, la apre) Va bene, ecco…

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K E Y W O R D S
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[]  M.  B e l l o c c h i o,  ‹S a l t o  n e l  v u o t o›,  U n i v.  e c o n.  F e l t r i n e l l i,  1 9 8 0.
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