I fautori del compatibilismo devono, dunque, riuscire a provare che la nozione di libertà cui si appellano è proprio quella che intuitivamente ci preme o, tutt’al più, un suo distillato, ottenuto per via di rigorizzazione concettuale. Già Hume, in effetti, aveva presentato la sua concezione compatibilistica come una delucidazione dell’unico, vero senso del termine libertà — un senso che soltanto le «oscure sofisticherie» dei filosofi avevano potuto far smarrire:
Spero, dunque, di mostrare che tutti gli uomini sono sempre stati d’accordo nella dottrina sia della necessità che della libertà, secondo ogni significato ragionevole che si possa attribuire a questi termini; e che tutta la controversia ha fin qui girato soltanto su parole [11].
______
N O T E
¯¯¯¯¯¯
[11]. Hume (1748, p. 125).
_____________◊ authp_M_a_r_i_o_D_e_C_a_r_o
K E Y W O R D S
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
◊ authp_M_D_e_C_a_r_o
◊ authp_D_e_C_a_r_o
◊ cover_I_l_l_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ cover_L_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ edit_L_a_t_e_r_z_a
◊ yauth_2_0_0_4, yedit_2_0_0_4
◊ book_quote, lantxt_it, hdr_v3
• keywords_da_inserire
_____
[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
¯¯¯¯¯
Nessun commento:
Posta un commento