Nel racconto, che assume i tratti di una tragedia, quella delle sciagurate vicende del protagonista “nascosto” di questa ‹Controstoria della ragione›, vale a dire il pensiero non razionale, abbiamo già perso le speranze quando arriviamo agli ultimi capitoli e leggiamo la descrizione di un inquietante scenario. Gli eventi sembrano precipitare per l’ennesima volta. Siamo negli anni Settanta. Noi che scriviamo, e che abbiamo vissuto quegli anni quando eravamo bambine, con la lettura di queste pagine riusciamo a immaginare, forse rievocare, l’atmosfera di paura, di terrore, il senso di incertezza fatto di angoscia e speranze deluse: il comunismo aveva mostrato il suo lato peggiore, era in atto la guerra fredda e si perpetuava uno scontro generazionale che proponeva uno strano concetto di libertà, fatto di esperienze psichedeliche, di pazzia e di attentati terroristici. E così, in quegli anni, quando tutto ormai sembrava perduto, il protagonista del nostro racconto viene finalmente tratto in salvo: Massimo Fagioli irrompe nella storia e «silenziosamente scrive».
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K E Y W O R D S
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