A parere dei compatibilisti, allora, le «confusioni» (come le chiama Davidson) che inducono a scambiare gli innocui effetti della causazione deterministica con i casi di coercizione, costrizione o compulsione, in cui la libertà è effettivamente assente, sono di varia natura. Quattro, almeno, meritano di essere ricordate.
Una prima fonte di confusione è rappresentata, secondo i compatibilisti, da una tendenza naturale, ma assai fuorviante, ad antropomorfizzare le leggi di natura, quasi che — come nota Dennett — le leggi naturali fossero agenti malvagi, ansiosi di controllarci [27]. Ma ovviamente le leggi non sono agenti, non hanno volontà o desideri e non sono consapevoli di alcunché; dunque non possono esercitare alcun controllo su di noi. Pertanto il determinismo — essendo una tesi riguardante la natura di queste leggi — secondo Dennett non dovrebbe essere percepito come una minaccia.
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N O T E
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[27]. Dennett (1984, cap. 1).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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