Un esempio può essere utile. Immaginiamo che a una persona molto golosa, che ha finalmente deciso di seguire una rigida dieta, vengano offerti dei pasticcini. Il desiderio immediato di questa persona è, naturalmente, di gettarsi a capofitto sul vassoio dei dolcetti; subito, però, interviene un tipo di desiderio più profondo — un desiderio ‘di secondo ordine’, secondo la terminologia di Frankfurt —, ovvero il metadesiderio che la scelta di accettare o meno l’offerta dei pasticcini sia operata sulla base del desiderio di rispettare la dieta. Ciò, naturalmente, ingenera un conflitto di desideri; ma — nota Frankfurt — qualora la persona riesca effettivamente a rifiutare la ghiotta offerta, si potrà dire che lo ha fatto sulla base di un ‹suo› profondo metadesiderio (un desiderio che esprime ciò che l’agente vuole ‹veramente›), e non perché è eterodiretta, come pretendono gli incompatibilisti. Questo suggerimento di Frankfurt è interessante (anche se non è immune da difficoltà interne). Il problema, però, è che ciò non risolve il problema prospettato dagli incompatibilisti, ovvero che il determinismo non sembra lasciare spazio per scelte che siano ‹genuinamente› dipendenti dall’agente.
_____________◊ authp_M_a_r_i_o_D_e_C_a_r_o
K E Y W O R D S
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
◊ authp_M_D_e_C_a_r_o
◊ authp_D_e_C_a_r_o
◊ cover_I_l_l_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ cover_L_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ edit_L_a_t_e_r_z_a
◊ yauth_2_0_0_4, yedit_2_0_0_4
◊ book_quote, lantxt_it, hdr_v3
• keywords_da_inserire
_____
[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
¯¯¯¯¯
Nessun commento:
Posta un commento