Già i compatibilisti classici, d’altra parte, riconoscevano questo aspetto della loro concezione, ma lo ritenevano un loro punto di forza. Voltaire, ad esempio, citando Locke, sostiene che l’unica libertà possibile è quella relativa all’azione, mentre la presunta libertà della volontà è un’illusione:
[Al] saggio Locke una volontà libera […] sembra una chimera. Egli conosce una sola libertà: il potere di fare quel che si vuole. Il gottoso non ha la libertà di camminare, il prigioniero quella di uscire a passeggio: l’uno è libero quando è guarito, l’altro quando gli viene aperta la porta della prigione [20].
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N O T E
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[20]. Voltaire (1741, p. 215). La posizione voltairiana sul libero arbitrio (che, peraltro, si modificò negli anni) è discussa in Cosili (2000).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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