L’uguaglianza umana è certamente un dato di fatto, ma è un dato di fatto derivante dalla contingenza storica. ‹Homo sapiens› avrebbe potuto differenziarsi per speciazione e dividersi su altri binari evolutivi. Invece si è rapidamente “globalizzato” impedendo il formarsi di popolazioni isolate in grado di dare origine a nuove specie. Colonizzando la Terra, ha portato a termine molto rapidamente la globalizzazione del suo codice genetico. La nicchia ecologica di ‹Homo sapiens› è diventata il pianeta intero e le popolazioni umane si sono differenziate soltanto per pochi caratteri superficiali, conservando la loro profonda unità genetica. Gli stili di vita “perduti” o sopravvissuti non sono né più semplici né meno adatti di quelli attuali. Le lingue arcaiche, alla base dell’albero evolutivo, non sono necessariamente più elementari di quelle ramificatesi successivamente. Le popolazioni più vicine all’“origine” (come i khoi-san) non sono per questo meno “progredite” biologicamente di quelle a essa lontane.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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