Il volto era grande, massiccio, con le arcate sopraorbitali molto accentuate, gli zigomi larghi e un’ampia cavità nasale. Lo scheletro era quello di un ominino assai robusto, mediamente più basso di statura rispetto a ‹Homo sapiens›, con una muscolatura forte negli arti inferiori e superiori, non priva di alcune bizzarre peculiarità anatomiche come il grande osso sopraorbitale, per il quale sono state formulate in passato le più ardite teorie adattazioniste (un parasole? Uno schermo contro i riflessi della neve? O forse un ammortizzatore per la masticazione potente?).
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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