Dai dati pubblicati a partire dal 2010 dal team di Svante Pääbo, è risultato che una frazione compresa tra 1 e 4% del genoma di ‹Homo sapiens› non africano sarebbe di origine Neanderthaliana. Il dato suggerisce che vi siano stati episodi di incrocio con Neanderthal successivi all’uscita dei primi rappresentanti della nostra specie fuori dall’Africa, per la precisione in Medio Oriente e poi in Siberia, risalenti a un periodo compreso fra 65 e 47mila anni fa.
Questi risultati, ottenuti utilizzando i Dna nucleari delle due specie, ribaltavano le conclusioni opposte cui si era giunti in precedenti indagini basate invece sull’analisi del Dna contenuto nei mitocondri delle cellule, in cui non era stata trovata alcuna traccia che facesse sospettare un qualche episodio di ibridazione tra Neanderthal e la nostra specie. Come mai la traccia genetica Neanderthaliana si trova soltanto nel Dna nucleare e non in quello mitocondriale, che si trasmette soltanto dalla madre ai figli?
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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