Sul piatto della bilancia vi erano dunque, da una parte, il modello monofiletico e progressivo dell’evoluzione proposto da Schwalbe, e poi da Ales Hrdlicka, che in qualche modo considerava Neanderthal una fase molto primitiva dell’umanità ma pur sempre un nostro antenato, dall’altra il rifiuto della comunità scientifica di considerare nostro parente stretto un simile essere “scimmiesco”. Il contrasto fra il progressionismo teorico di Schwalbe e il progressionismo viscerale degli altri portò infatti a una conseguenza paradossale: per espellere l’uomo di Neanderthal dalla discendenza umana si concepì per la prima volta l’idea che l’evoluzione umana avesse avuto una ramificazione!
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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