Il paleontologo Christopher Stringer, a cui va il merito di avere introdotto nelle ricerche paleoantropologiche l’utilizzo sistematico di tecniche statistiche e cladistiche, sottolineò dal canto suo che, da un lato, la distanza anatomica fra l’uomo di Neanderthal e gli uomini moderni del Paleolitico è così grande da rendere molto improbabile una successione graduale dai Neanderthaliani ai ‹sapiens› e che, dall’altro, l’esistenza di forme umane moderne molto antiche è difficile da provare.
Da queste ricerche emersero due dati di estrema importanza: il primo è che non vi è continuità fra le forme umane arcaiche vissute in Europa e in Medio Oriente e quelle moderne che vi si insediarono successivamente, poiché si tratta di specie con origini (temporali e geografiche) indipendenti; il secondo è che la convivenza fra ‹Homo sapiens› e ‹Homo neanderthalensis› è un dato di fatto documentato in Europa, nel Vicino Oriente e nella regione siberiana meridionale dei Monti Altai.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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