La seconda concezione libertaria, il cosiddetto ‘indeterminismo causale’, è più sofisticata dell’indeterminismo radicale. Nei suoi dettagli, tale concezione è stata elaborata recentemente, incontrando un certo successo [47]. I suoi fautori accettano la critica contro l’indeterminismo radicale, secondo la quale tale concezione non riesce a spiegare come gli agenti esercitino il controllo sulle azioni che intraprendono (e, dunque, non riesce nemmeno a spiegare perché tali azioni siano libere); nondimeno, essi pensano che al libertarismo ‹possa› essere data una veste metafisicamente accettabile. La loro idea, in sostanza, è che la nozione di causazione indeterministica può rendere conto della possibilità di fare altrimenti — che, come si vedrà, è molto problematica se si accetta il punto di vista compatibilistico — senza tuttavia postulare una bizzarra peculiarità causale dell’agire umano o nessuna causalità affatto (come accade con le altre versioni del libertarismo).
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N O T E
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[47]. Cfr. Wiggins (1973), Thorp (1980), Nozick (1981), Kane (1996) e Ekstrom (2000).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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