CorSera (1/3/2006) • C’è Fagioli dietro la sinistra… (1)

  •  s. f.  (2 0 0 6)  •  … c h e  n e g a  l a  v i o l e n z a  •

ROMA — Forse si può scrivere: è tornato Massimo Fagioli. L’ex guru degli anni Settanta, l’ex giovane e talentuosa promessa della psicanalisi freudiana, che scosse, e secondo alcuni deturpò, fino a guadagnarsi l’esaltante e faticosa fama di eretico (estesa poi, con il trascorrere del tempo, anche alla politica e al marxismo). Assemblee trasformate in psicoterapia di gruppo, le signore dei salotti radical-chic pazze di lui, plotoni di militanti che a sinistra cominciavano a farsi chiamare «fagiolini». Il Maestro aveva fascino e carisma, genialità e astuzia: sono passati trent’anni, sembrava roba da archivio e invece no, invece Massimo Fagioli sta di nuovo facendo parlare di sé. Pur di affidargli una rubrica, Ivan Gardini, figlio di Raul, editore di ‹Left›, il settimanale nato dall’esperienza di ‹Avvenimenti›, non esita a licenziare Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa, direttore responsabile e condirettore. Ma non solo: pochi mesi fa, il volto — e il pensiero? — di Fagioli è accanto a quello di Fausto Bertinotti. Il segretario di Rifondazione comunista presenta la sua candidatura alle primarie dell’Unione. Libreria «Amore e psiche». Folla che applaude. Lui che saluta sulla porta. E Bertinotti che, a sorpresa, in una serie di interviste, prende le distanze dai violenti dei centri sociali, dal tafferuglio organizzato, dal movimentismo più estremo.

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K E Y W O R D S
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