Non che la paleoantropologia ‹tout court› fosse assimilabile a un genere letterario, ma è indubbio che essa sia stata, e sia ancora, una formidabile fabbrica di racconti. Le metafore, messaggere silenziose dei presupposti impliciti che sottendono le teorie scientifiche, vi hanno talvolta giocato un ruolo preponderante. Ciò che più conta è il lieto fine: che vinca il più forte, il più adatto, il predestinato, una volta per tutte e in modo ineluttabile. Matt Cartmill, antropologo americano, scrisse non molto tempo fa: “L’uomo darwiniano è il signore della Terra, non per mandato divino o per romantica affinità con il mondo dello spirito, ma per la stessa buona e legittima ragione per la quale la Gran Bretagna ha governato sull’Africa e sull’India”. Una metafora perfetta, direi.
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K E Y W O R D S
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• Matt_Cartmill (Matt Cartmill)
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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