L’esplorazione dello spazio profondo dell’umanità ha cinquecento anni e va esaurendosi. I popoli europei hanno fatto visita a popolazioni antichissime che non desideravano affatto essere “scoperte”, portandole sovente all’estinzione. Ora proviamo il senso di desolazione di un condottiero che arriva di fronte al mare e si rende conto che al di là non c’è più nulla da conquistare e da esplorare. Possiamo giusto sperare in qualche spettacolare colpo di coda, in qualche mostro che spunti dagli abissi. Oppure possiamo attendere speranzosi lo sbarco su Marte e nel frattempo interrogare le sonde catapultate ai confini del sistema solare.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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