La prospettiva del tempo profondo è abbastanza severa nei confronti dell’Europa: sono già passati più di cinque milioni di anni di storia del cespuglio ominino e il nostro continente non ha avuto ancora nessun ruolo. Mentre nelle vallate iberiche e italiane o nelle pianure francesi e tedesche grandi mammiferi di ogni specie si moltiplicavano indisturbati in un ambiente ricco e fertile, più dell’80% dell’evoluzione umana si era già svolta altrove.
Per circa un milione di anni la diaspora planetaria degli ominini non giunse fino all’Europa, poiché fino ad allora le popolazioni di ‹H. erectus› avevano preferito spostarsi in senso longitudinale per cercare habitat subtropicali o comunque caldi. In Spagna, tra 1,3 milioni e 780.000 anni fa, nel sito della Gran Dolina nella Sierra di Atapuerca appare la forma preumana più antica finora rinvenuta con certezza in Europa, discendente da ‹Homo ergaster›, dotata della sua stessa tecnologia acheuleana ma con una conformazione anatomica più simile a quella dell’uomo moderno. Fino al 1994 si era creduto che la presenza ominina in Europa non potesse superare i 500.000 anni, poiché tutti i principali siti del continente (in Germania, in Francia, in Inghilterra e in Italia) non arretravano oltre quella barriera cronologica. Oggi invece sappiamo che oltre alla Spagna anche Italia e Francia erano abitate da esseri umani già ben prima di un milione di anni fa.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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