Se fosse corretta l’ipotesi africana, tutte le popolazioni terrestri sarebbero al contrario le discendenti “giovani” di un unico ceppo africano e quindi sarebbero poco differenti sul piano genetico, una previsione che coincide in effetti con il bassissimo livello di variabilità genetica presente fra le diverse popolazioni umane. Ne discende che le “razze umane” non dovrebbero nemmeno esistere. Quindi i due modelli producevano predizioni sperimentali incompatibili (non potevano essere veri entrambi): li si poteva quindi mettere alla prova per capire quale dei due era quello giusto (con il che si dimostra che la biologia evoluzionistica rispetta tutti i criteri sperimentali di falsificabilità).
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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