In alcune migliaia di generazioni, nella piccola popolazione originaria di ‹Homo sapiens› i Dna mitocondriali trasmessi dalle femmine si sono estinti tutti tranne uno, poiché a ogni figlio maschio il Dna della madre si estingueva. Quindi non è mai esistita fisicamente una “Eva” progenitrice dell’umanità, come i detrattori della teoria hanno voluto far credere. Semplicemente, per un normale processo di estinzione statistica, è sopravvissuto un solo Dna mitocondriale che si è trasmesso a tutta l’umanità per via femminile. Con il diffondersi delle tribù di ‹sapiens› in tutto il mondo, questo Dna mitocondriale “numero zero” ha cominciato ad accumulare regolarmente mutazioni genetiche, diverse da popolazione a popolazione. Partendo da oggi e andando indietro nel tempo si può quindi ricostruire, attraverso il metodo della coalescenza, il punto di origine dell’unica variante sopravvissuta. La misura delle mutazioni successive accumulate dalla variante sopravvissuta ha permesso a Wilson, Cann e Stoneking di ricostruire il primo albero genealogico della diversità umana sulla Terra.
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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