Homo sapiens… • 6.2. La seconda Out of Africa… (10)

  •  P i e v a n i  (2 0 1 8)  •  6.2.  … i l  q u a d r o  s i  c o m p l i c a  •

I discendenti asiatici della prima uscita dall’Africa avvenuta due milioni di anni fa erano in grado di manipolare le conchiglie d’acqua dolce in modi sorprendenti. Non soltanto le sapevano aprire con destrezza senza frantumarle per cibarsi del mollusco (usando un dente di squalo come punteruolo), ma riutilizzavano la conchiglia affilandola ai lati per renderla tagliente come un rasoio. Ritoccare un oggetto ricavato per trasformarlo in un altro strumento è già indizio di una notevole evoluzione culturale, ma c’è di più: su una conchiglia sono state trovate incisioni regolari a zigzag e a linee parallele. Si tratta di un preciso atto intenzionale di rappresentazione geometrica da parte di un singolo individuo. Il più antico oggetto inciso con motivi astratti finora conosciuto era una placchetta di ocra trovata a Blombos, in Sudafrica, opera di ‹Homo sapiens› 75mila anni fa. Qui invece siamo in Indonesia e la conchiglia è antichissima: va da 540 a 480mila anni fa. Forse l’atto simbolico di incidere segni nacque molto tempo prima di quanto pensassimo e non è una prerogativa esclusiva della nostra specie. Fatto ulteriormente interessante, la scoperta non è stata fatta sul campo, a Giava, bensì al Museo di Storia Naturale di Leida, ristudiando proprio la collezione storica di Eugène Dubois, lo scopritore del “Pitecantropo” di Giava a fine Ottocento.

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K E Y W O R D S
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[]  T.  P i e v a n i,  ‹H o m o  s a p i e n s  e  a l t r e  c a t a s t o f i›,  M e l t e m i,  2 0 1 8³  (r i v.).
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