Salto nel vuoto • Casa Ponticelli. Interno giorno (XXVIII:23)

  •  B e l l o c c h i o  (1 9 8 0)  •  S a l t o  n e l  v u o t o  (s c e n e g g i a t u r a)  •

23. Piano ravvicinato di Ponticelli sul divano del soggiorno, alle sue spalle due porte aperte, a sinistra sul corridoio, a destra sull’ingresso. Si prende la testa tra le mani, in un gesto di desolazione, chiude gli occhi, si passa le mani sulla fronte. Si abbandona, si sprofonda sul divano, e rimane così, immobile, nella penombra. Giorgio compare sullo sfondo di una porta, scompare e ricompare nel riquadro dell’altra, sempre facendo rimbalzare il pallone sul pavimento, con un rumore leggero ma martellante. Il giudice si alza e, seguito in panoramica, si siede sulla poltrona di fronte. Alle sue spalle compare, da un’altra porta che solo ora è entrata in campo, Giorgio, che continua a far rimbalzare il pallone. Ponticelli si volge, con sorda irritazione, verso il bambino che sta entrando in soggiorno, giocando.

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K E Y W O R D S
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[]  M.  B e l l o c c h i o,  ‹S a l t o  n e l  v u o t o›,  U n i v.  e c o n.  F e l t r i n e l l i,  1 9 8 0.
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