IL PEZZO MANCANTE DEL PUZZLE. Alla fine degli anni ’90 il genoma umano era stato quasi interamente sequenziato, ma per capire le relazioni tra umani moderni e Neanderthal estinti c’era bisogno di sequenziare il DNA di questi ominini arcaici.
All’inizio della sua carriera, Svante Pääbo intuì l’affascinante possibilità di studiare il DNA Neanderthal con metodi genetici moderni, ma ne capì anche l’estrema difficoltà: con il tempo il DNA si modifica e degrada, si riduce in piccoli frammenti e contamina con batteri e geni dell’uomo moderno. Sotto la guida di Allan Wilson, pioniere degli studi di biologia evolutiva, l’allora post-doc Svante Pääbo iniziò a studiare metodi specifici per sequenziare il DNA dei Neanderthal, sfidando il tempo.
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K E Y W O R D S
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