Terra (10/7/2009) • Aut Deus aut Natura… (5-6)

  •  G h e t t i  (2 0 0 9)  •  … I l  f a l s o  a t e i s m o  d i  S p i n o z a  •

Schopenhauer nello stesso 1813 osserva: «Si può dire che nello spinozismo tutto sprofonda nell’abisso, ma da esso non emerge nulla». Ma nel 1840 gli riconosce di avere visto bene quale finzione sia la tanto vantata libertà del volere umano. Più diretta e articolata è la critica di Feuerbach, che considera infondata e persino ridicola l’obiezione di ateismo o di panteismo comunemente mossa a Spinoza, affermando che nessuno più di lui ha concesso maggior esistenza, maggior realtà, maggior potere a Dio.

L’identità dell’essenza con l’esistenza spinoziana non esprime altro che l’identità con se stessa della ragione, che condanna alla nullità tutte le cose la cui realtà è data dal senso. «Abbandoniamo questa contraddizione! Non “Deus sive natura” — egli conclude — ma “aut Deus aut natura” è la parola d’ordine della verità. Dove Dio è identificato o confuso con la natura (…) non c’è né Dio né la natura ma un ibrido mistico e ambiguo».

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K E Y W O R D S
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