Homo sapiens… • 5.1. Il fascino discreto della simmetria (8)

▢  •  P i e v a n i  (2 0 1 8)  •  5.1.  I l  f a s c i n o  d i s c r e t o  d e l l a  s i m m e t r i a  •

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In questo scenario di percorsi evolutivi spaiati, le novità possono punteggiare il cespuglio in momenti e luoghi diversi: una specie nasce con un’anatomia nuova e rimane stabile per molto tempo, fin quando sviluppa improvvisamente all’interno delle sue popolazioni una tecnologia innovativa che si propaga e che dà ulteriore slancio alla sua evoluzione. Questo fenomeno sembra essersi realizzato in diverse occasioni all’interno del genere ‹Homo›, a cominciare proprio da ‹ergaster›, il quale mantiene la stessa tecnologia di ‹habilis› e ‹rudolfensis› per alcune centinaia di migliaia di anni fin quando, intorno a un milione e mezzo di anni fa, nei suoi siti soprattutto africani, compare una tecnologia nuova. Dopo un milione di anni di stabilità, la tecnologia olduvaiana viene infatti integrata (e in un primo tempo non soppiantata) da un intero armamentario di strumenti inediti: la pietra viene ora scheggiata da entrambi i lati, acquisendo una tipica forma a mandorla. I cosiddetti strumenti “bifacciali” inventati da ‹ergaster› inaugurano una nuova fase tecnologica del Paleolitico inferiore, detta “acheuleano”, che a sua volta sarà stabile nel tempo.

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K E Y W O R D S
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[]  T.  P i e v a n i,  ‹H o m o  s a p i e n s  e  a l t r e  c a t a s t o f i›,  M e l t e m i,  2 0 1 8³  (r i v.).
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