Detto in breve, Ffytche, riprendendo delle intuizioni di Odo Marquard e di Foucault (e, avrei aggiunto, di Tugendhat), intende dimostrare la stretta relazione tra l’invenzione di un inconscio psichico e il gran clamore, in epoca romantica, intorno alla definizione di un soggetto autonomo, autodeterminato, che diventerà poi particolarmente significativo relativamente a certe forme di ideologia liberale e di individualismo filosofico. E qui non si tratta di reperire delle “linee di influenza” che soddisfino un interesse meramente antiquario su quello che è successo prima di Freud; bensì di comprendere la funzione ideologica del concetto di inconscio, con tutto quello che si porta dietro relativamente ai problemi dell’individualità e dell’autonomia, in modo da illuminarci anche sul senso delle nostre teorizzazioni attuali.
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K E Y W O R D S
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