Homo sapiens… • 4. Figli dell’età dei ghiacci… (3-4)

  •  P i e v a n i  (2 0 1 8)  •  4.  … n a s c i t a  “c a t a s t r o f i c a”  d e l  g e n e r e  ‹H o m o›  •

Il loro era un compromesso evolutivo ben riuscito fra adattamenti arboricoli e adattamenti terrestri. A dire il vero, essi erano leggermente sub-ottimali sia rispetto alla vita arboricola (giacché il loro stile di arrampicata non era efficace come quello degli scimpanzé, e forse proprio Lucy ne fece le spese) sia rispetto alla vita al suolo (non potevano correre a lungo), eppure la strategia mista di sopravvivenza fu di grande successo, garantendo loro due milioni di anni di stabilità. Per questo è piuttosto difficile immaginare le australopitecine “protese” verso il genere umano. Stavano benissimo dov’erano, nella loro parziale imperfezione, sulla soglia fra due mondi africani. Non avvertirono l’esigenza di evolversi gradualmente verso una morfologia in qualche modo “più umana” e meno scimmiesca, come testimoniano la stagnazione del volume cerebrale, la scarsità di utensili in pietra e la conservazione di uno stile di vita misto. In altri termini, a dispetto dell’abitudine di considerare le grandi “conquiste” dell’umanità in un crescendo inarrestabile, l’acquisizione del bipedismo non innescò direttamente né la crescita del volume cerebrale né lo sviluppo di una tecnologia di manipolazione della pietra.

Per comprendere il mistero di questa ostinata conservazione dell’esistente occorre tenere presente che le ricostruzioni dell’evoluzione umana hanno cominciato a considerare il vero protagonista della storia soltanto da pochi anni: il clima. Le specie biologiche, comprese le flessibili australopitecine di frontiera, tendono a rimanere stabili in assenza di perturbazioni esterne o di modificazioni degli habitat. Finché la geofisiologia planetaria non si fece risentire per la seconda volta, molto tempo dopo la formazione della Rift Valley, le australopitecine vissero indisturbate nella loro nicchia.

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K E Y W O R D S
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[]  T.  P i e v a n i,  ‹H o m o  s a p i e n s  e  a l t r e  c a t a s t o f i›,  M e l t e m i,  2 0 1 8³  (r i v.).
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