Il cammino… • 1. L’esplosione creativa (4)

  •  T a t t e r s a l l  (1 9 9 8)  •  1.  L’ e s p l o s i o n e  c r e a t i v a  •

I Cro-Magnon avevano anche una conoscenza senza precedenti delle abitudini delle loro prede. Ce lo indicano non solo l’ampia varietà di animali di cui si cibavano, ma anche l’ubicazione degli accampamenti e la loro arte. Numerosi siti si trovano in prossimità dei guadi, passaggio obbligato per i mammiferi gregari come le renne, che durante l’attraversamento dei corsi d’acqua erano particolarmente esposte alle imboscate dei cacciatori appostati nelle vicinanze. Vasti accumuli di ossa animali, talvolta recanti tracce di cottura, sono stati rinvenuti in associazione con strumenti litici al fondo di valli senza uscita che le vittime dovevano essere state indotte a imboccare in preda al panico, o alla base di dirupi da cui furono fatte precipitare. Sappiamo con certezza che i Cro-Magnon osservavano minuziosamente le prede in ogni stagione dell’anno: le raffigurazioni degli animali mostrano talvolta il bisonte durante la muta estiva, il cervo maschio nell’atto di bramire durante la fregola autunnale, il rinoceronte lanoso con la piega della pelle che è visibile solo in estate o il salmone con la tipica deformazione dell’apparato boccale dei maschi nel periodo riproduttivo. A dire il vero, parte di ciò che sappiamo sull’anatomia di animali estinti la dobbiamo unicamente all’arte dei Cro-Magnon. I tessuti molli, infatti, normalmente non lasciano tracce fossili, ma ne hanno lasciate sulle pareti delle grotte e sui ciottoli su cui l’immagine dell’animale è stata incisa. Se non fosse per le testimonianze dei Cro-Magnon, per esempio, non sapremmo che il rinoceronte estinto dell’Europa dell’Era glaciale era ricoperto di una folta pelliccia e che lo straordinario ‹Megaloceros giganteus›, un cervo dalle grandi corna i cui resti ossei più recenti risalgono a 10.600 anni or sono, aveva una vistosa gobba dalla colorazione scura dietro le scapole. L’unico caso di conservazione dei tessuti molli è rappresentato dalle carcasse congelate dei mammut scoperti nelle pianure siberiane, che ci hanno fatto comprendere quanto fosse precisa la percezione degli artisti dell’Era glaciale. Le particolari caratteristiche del mammut sono perfettamente visibili sulle pareti delle grotte, fino al dettaglio della proboscide con due appendici digitiformi.

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K E Y W O R D S
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[]  I.  T a t t e r s a l l,  ‹I l  c a m m i n o  d e l l’ u o m o›,  B o l l a t i  B o r i n g h i e r i,  2 0 1 1.
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