Due anni più tardi, nell’opera ‹Tempo and Mode in Evolution›, il paleontologo George Gaylord Simpson notò che in molti alberi evolutivi, in particolare in quello dei mammiferi, non era sempre possibile riscontrare una sequenza di forme intermedie che giustificasse il graduale passaggio dalle specie ancestrali alle specie attuali. Il lasso di tempo intercorso fra l’inizio della grande diffusione dei mammiferi (avvenuta dopo l’estinzione dei dinosauri non aviani, intorno a 65 milioni di anni fa) e l’apice di massima diversificazione era troppo breve per accordarsi con un’evoluzione lenta. In una prospettiva gradualista, per creare un pipistrello, una balena, un leone e un primate, a partire da una famiglia di piccoli roditori notturni simili a toporagni, ci vorrebbe molto più tempo…
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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