Nel giugno 1859, Huxley tenne una conferenza alla Royal Institution: ‹Persistent Types of Animal Life›. A questo proposito egli osserva: «È difficile capire il significato di fatti come questi, se supponiamo che ogni specie animale o vegetale, o ogni grande tipo di organizzazione, sia stato creato e collocato sulla superficie della terra, a lunghi intervalli, da un atto distinto della potenza creatrice; e bisogna ricordare che simile supposizione non corrisponde affatto alla tradizione o alla rivelazione, così come contrasta con le analogie generali della natura. Se, d’altra parte, consideriamo i “tipi persistenti” in relazione all’ipotesi che le specie, in ogni epoca, siano il risultato della modificazione graduale di specie preesistenti (ipotesi che, sebbene non provata e tristemente danneggiata da alcuni suoi sostenitori, è tuttavia la sola a cui la fisiologia fornisce una certa consistenza), allora l’esistenza dei “tipi persistenti” sembrerebbe dimostrare che la somma delle modificazioni subite dagli esseri viventi durante i periodi geologici sia molto esigua rispetto alla serie completa dei cambiamenti che hanno subìto».
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[] C h. D a r w i n, ‹L’ o r i g i n e d e l l e s p e c i e›, B o l l a t i B o r i n g h i e r i, 2 0 1 5.
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