Origine delle specie… • ‹1. Avanti Darwin› (b3-4)

  •  D a r w i n  (1 8 5 9,  1 8 7 2⁶)  •  I n t r o d u z i o n e  (M o n t a l e n t i,  ~1 9 6 9)  •

Linneo precisa e definisce il concetto di specie nella sua accezione tradizionale, e inventa quella nomenclatura binomia che è uno strumento essenziale, ancor oggi adottato dai naturalisti.

Afferma Linneo: «Species tot numeramus quot a principio creavit infinitum Ens», cioè: tante sono le specie oggi esistenti quante in principio furon create dall’Ente infinito. Non certo una preoccupazione di ordine pratico dettò questa definizione, ché il naturalista che sia in dubbio se considerare due forme affini come specie diverse o semplici varietà d’una stessa specie, invano cercherebbe aiuto nella definizione linneana: non è pensabile che possa rifarsi al giorno della creazione per scrutare l’intenzione divina. È dunque una definizione priva di valore pratico ma ricca di significato filosofico, in cui la specie è considerata come una creazione separata di Dio, che si perpetua nel tempo senza subire mutamenti. Preesiste quindi, nella mente divina, un’idea, o forma, o tipo di ogni specie — cane, gatto, rana, abete o rosa e via dicendo — la quale viene attuata in innumerevoli esistenze individuali, che perennemente si succedono.

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[]  C h.  D a r w i n,  ‹L’ o r i g i n e  d e l l e  s p e c i e›,  B o l l a t i  B o r i n g h i e r i,  2 0 1 5.
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