L’opera ‹Vestiges of Creation› apparve nel 1844. Nella decima edizione, molto migliorata (1853), l’autore anonimo dice: «Dopo aver molto riflettuto bisogna concludere che le diverse serie di esseri animali, dalla più semplice e antica fino alla più complessa e recente, sono, per divina provvidenza, il risultato di due fatti: ‹in primo luogo›, di un impulso che è stato impresso alle forme della vita, e che le fa progredire di generazione in generazione, in tempi determinati, attraverso gradi successivi di organizzazione che terminano nelle Dicotiledoni e nei Vertebrati superiori, e questi gradi sono poco numerosi e generalmente separati da intervalli di carattere organico, che ci rendono praticamente difficile valutare le affinità; ‹in secondo luogo›, di un altro impulso connesso con le forze vitali, e che tende, nel corso delle generazioni, a modificare le strutture organiche in armonia con le condizioni esterne, come il cibo, la natura dell’habitat e gli agenti meteorologici, e queste modificazioni corrispondono agli “adattamenti” del teologo-fisico».
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[] C h. D a r w i n, ‹L’ o r i g i n e d e l l e s p e c i e›, B o l l a t i B o r i n g h i e r i, 2 0 1 5.
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