Il cammino… • 4.1. In principio (11)

▭  •  T a t t e r s a l l  (1 9 9 8)  •  4.  I l  p u n t o  d i  p a r t e n z a  •

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Tuttavia permane l’interrogativo: perché il bipedismo? Dopotutto, sono moltissimi i quadrupedi che prosperano nella savana. Sono state formulate parecchie ipotesi. In piedi si appare più grandi (gli ominidi antichi erano di taglia molto piccola, e vulnerabili ai grandi predatori). I carnivori vengono spesso «messi in azione» da una silhouette orizzontale, mentre una verticale non ha lo stesso effetto. Muovendosi eretti si amplia l’orizzonte ed è possibile scorgere un predatore al di sopra dell’erba alta. Con le mani libere dalle necessità della locomozione si possono trasportare cose, anche se è quasi certo che non si trattasse di cibo, in quanto esso si presenta prevalentemente in forma tale da non poter essere trasportato se non con un recipiente. Il calcolo dell’efficienza relativa dei movimenti in aree aperte compiuti rispettivamente da un bipede e da un quadrupede hanno dato risultati eterogenei, ma sembra che se si è già un ominoide con una certa tendenza a mantenere il tronco eretto, spostandosi al suolo sia possibile risparmiare parecchia energia. È interessante ricordare che, secondo osservazioni recenti, gli scimpanzé tendono più spesso ad adottare la postura bipede quando si stanno nutrendo sugli alberi che quando sono a terra. Questa osservazione, unita al dato emergente che gli habitat di molti siti di ritrovamento di ominidi non erano aperti quanto ci si aspettava, indica che l’adozione iniziale del bipedismo fra gli ominidi non fu stimolata dalle esigenze poste dalla savana aperta. Oggi in Africa meridionale vaste distese erbose sono coperte da alberi e cespugli, e spesso gli alberi sono molto grandi e ravvicinati. Questo è un ambiente stabile, non un ambiente di transizione dalla foresta alla prateria, ed è l’habitat in cui gli antichi ominidi sarebbero stati in grado di utilizzare nel modo migliore le loro molteplici abilità locomotorie.

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K E Y W O R D S
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