Valle di Laetoli, Africa orientale, un lontano giorno di 3.750 millenni fa. Un’esplosione vulcanica, verso ovest, ha da poco sconvolto la terra e terrorizzato gli animali, che si precipitano verso le radure e le foreste del bacino di Olduvai. L’equilibrio impazzito della natura sospende per qualche ora la quotidiana battaglia fra predatori e prede, mentre il sole rimane oscurato dalle polveri laviche. La foresta si imbianca e soffoca. Un vento tiepido e saturo di gas venefici si diffonde nell’aria e trasporta lontano la cenere del vulcano Sadiman.
Nel silenzio irreale che segue il cataclisma, una coppia di australopitechi o “australopitecine”, forse un maschio e una femmina (parecchio più piccola di lui) o forse una madre con un giovane a fianco, probabilmente anche un terzo individuo (anch’esso minuto), probabilmente della specie ‹afarensis›, escono dalla boscaglia e attraversano impauriti la radura. Sono diretti verso il fondo della vallata, dove si estende un grande lago circondato da fitta foresta, un luogo sicuro dove nascondersi. Là troveranno certamente molti loro compagni attorno ai quali stringersi. I due bipedi calpestano ansiosamente la cenere fresca, inumidita da una pioggia improvvisa, disorientati da quel paesaggio mai visto. Il cucciolo è inquieto, si ferma e guarda attorno, forse ha sentito qualcosa. La madre controlla che non vi siano felini in agguato. I due fiutano nell’aria, poi proseguono spediti. Lasciano due fila di orme nitide, per centinaia di metri, scolpite per sempre nella roccia…
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K E Y W O R D S
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[] T. P i e v a n i, ‹H o m o s a p i e n s e a l t r e c a t a s t o f i›, M e l t e m i, 2 0 1 8³ (r i v.).
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